Da molto tempo si usa abbassare la temperatura negli ambienti dove si conserva o si manipola frutta verdura e alimenti in genere per impedire lo sviluppo di microorganismi che ne accelerano la decadenza, preservandone così più a lungo la freschezza.
Fino alla prima metà del secolo scorso si tagliavano grandi blocchi di ghiaccio da fiumi o laghi per averlo a disposizione fino all'inverno successivo.
Negli ultimi 60 anni le tecniche di refrigerazione si sono gradualmente evolute e perfezionate, allo scopo di ottimizzare temperature, dispersioni e consumi energetici per mantenere la catena del freddo dalla raccolta fino al consumatore.
La decadenza della frutta e della verdura nella fase post-raccolta è il principale problema da tenere sotto controllo. La presenza di microbi ed enzimi metabolici accelerano questo processo. Se la refrigerazione è stata la prima frontiera nell’allungamento del tempo di preservazione degli alimenti, l’ozono ne è un complemento perfetto. Il suo impiego consente di frenare l’attività di microbi, enzimi metabolici, funghi e muffe. L'impego di ozono per sanificare è più efficiente con temperature più basse.
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